lunedì 27 novembre 2017

RICCARDO BONFADINI On The Road




RICCARDO BONFADINI (Cremona, 1971). Figlio d’arte impara a dipingere avendo come maestro il padre Pino.  Diversi cicli di lavori segnano il suo percorso: le prime opere figurative, il “Periodo Geometrico”, la “Nuova Scrittura”, l’ideazione delle “Industrial Fossil”, il ciclo delle “Wash”(lavatrici da parete), le “Installazioni Ironiche”, i ”Manifesti”, le “Opere per Caso”.  





Le nostre valigie logore stavano di nuovo ammucchiate sul marciapiede; avevano altro e più lungo cammino da percorrere. Ma non importa, la strada è vita”. In questa frase di Jack Kerouac si riflette idealmente l’On the Road di Riccardo Bonfadini: artista dell’ironia, del paradosso e in questa particolare occasione del viaggio. Sì, viaggiare. Per lui significa visualizzare le città d’Italia con un rapido colpo d’occhio sulle mappe di Google ed estrapolarne dettagli fino a dare vita alle sue Maps. Trieste, Venezia, Verona,
Genova, Firenze, Roma, Napoli e Palermo diventano così geniali messe in scena tascabili, mondi microscopici dove vive, abita, naviga un’umanità lillipuziana che si muove in auto, scooter, barca, gondola; che si siede sulle panchine a chiacchierare o si sdraia in spiaggia ad abbronzarsi sotto il sole. Nelle accumulazioni di sacchetti di plastica intitolate Industrial Fossil, Bonfadini immagina invece che i futuri reperti del terzo millennio siano i simboli dell’usato e della raccolta differenziata che viaggiano sottoforma d’italico stivale o di continente africano, svelando socioeconomicamente marchi commerciali, merci della più varia natura e immagini iconiche pronte a emergere da una piega, una fusione, una stropicciatura. E quando l’uso e l’abuso consumistico è sinonimo di ricchezza e povertà, la plastica (viaggiando) invade tutto il planisfero.
                                                                                                                                                 Stefano Bianchi